(…) Il grande filosofo Aristotele aveva torto, sostenendo (nella sua Etica Nicomachea nel Libro II detto del Giusto mezzo, IV sec. a.C.) che “Nulla di ciò che è per natura può assumere abitudini ad essa contrarie: per esempio, la pietra che per natura si porta verso il basso non può abituarsi a portarsi verso l’alto, neppure se si volesse abituarla gettandola in alto infinite volte”? Se leggiamo tale stralcio solo valutando il riferimento che il discepolo di Platone fa alla pietra (sbaglieremmo a circoscrivere il ragionamento solo a questo, ma diamoci ora tale limitazione), possiamo affermare che sì: egli aveva torto…